L’A.N.P.I. , Pinochet e Padre Bosia

L’A.N.P.I. , Pinochet e Padre Bosia

La posizione DELL’A.N.P.I. di Alessandria

Abbiamo letto con tristezza, rammarico e forte disappunto le dichiarazioni di Padre Luciano Bosia, rettore del Santuario della Madonna della Guardia di Gavi Ligure che si trova a poca distanza dal Sacrario della Benedicta.

Nelle edizioni  del 24 e 26 febbraio sul giornale “La Stampa” gli articoli a firma di Giampiero Carbone riportano affermazioni che riteniamo vergognose  in merito al Generale e dittatore cileno Pinochet.

Al di là delle personalissime e faziose interpretazioni del religioso in questione riteniamo che  ormai si è incaricata la storia di un esprimere un giudizio lapidario e definitivo sulla figura del dittatore e sulle efferatezze compiute dai suoi scherani su migliaia di cittadini inermi ed innocenti che  si erano dati con Allende, un governo democratico espresso con voto libero e partecipato. Così come essa  si  è incaricata di chiarire le motivazioni che hanno portato Pinochet a bombardare in quel tragico 11 settembre 1973 la “Moneda.”  Motivazioni condivise ed esaltate dal Bosia in quanto “…la situazione in Cile all’epoca non era più gestibile ed il rischio concreto era che il Paese, con Allende, diventasse un satellite dell’Unione Sovietica, come Cuba, che aiutava i comunisti cileni….Pinochet, grazie all’aiuto degli Stati Uniti, ha salvato il Cile dalla guerra civile”.

Strana concezione della democrazia! Ancor più strana e preoccupante se espressa nel decennale della morte del dittatore, quasi a voler riesumare e rafforzare i venti della reazione e dell’autoritarismo che purtroppo stanno attraversando in questi giorni nuovamente l’Europa.

I timori ed i pericoli per la democrazia che a quel tempo furono fortemente indicati dalla larghissima parte dell’antifascismo e dal popolo italiano ritornano purtroppo con drammatica realtà, quasi evocati, ai giorni nostri.

Siamo solidali con gli esuli cileni in Italia e nel mondo , per quanto  hanno sofferJPII_PInochet.comunionto, per i lutti che hanno subito a causa della dittatura militare, per le migliaia di amici e compagni “desaparecidos” torturati e trucidati.

Degli orrori del suo regime Pinochet non si è mai pubblicamente pentito e fortunatamente la giustizia umana ha avuto il suo corso. Lasciamo a Padre Luciano Bosia ed alla sua coscienza di personale confessore  del dittatore assolvere o meno in privato tali crimini.

A noi  importa che le nefandezze dei regimi e delle dittature  non siano  vergognosamente prese ad esempio e glorificate quasi a sostenere una loro legalità e giustificazione.

Oggi per l’A.N.P.I. i valori assoluti sono antifascismo e democrazia. L’antifascismo contro le dittature e le perversioni politiche, le ideologie dell’odio che minano i valori di libertà, di solidarietà e giustizia sociale. La democrazia come antidoto al razzismo alla xenofobia alla alienazione dei più elementari diritti, contro la guerra e per la pace.

Per tali ragioni prendiamo con determinata e scostante  volontà le distanze dalle ideologie dell’odio e da  subdoli tentativi di valorizzare ogni forma di fascismo e ci auguriamo che simili episodi non abbiano a ripetersi.



  1. Sergio maccagno Says: Marzo 19, 2016 at 7:34 pm

    Non bisogna tacere quando si tratta di denunciare la piaga della negazione storica e le canaglie che iinducono a praticarla e giustificarla.
    Siamo figli /nipoti di partigiani che hanno dato anche la vita per una liberta’ che oggi si vuole distorcere modificandone la memoria. Il SACERDOTE confessore di Pinochet giustificando tale operato necessario alla salvezza del Cile (tutto sommato morti e scomparsi sono meno di tremila) dimenticanche tra quella umanita’ torturata umiliata uccisa vi erano confratelli e consorelle che sacrificarono anche la vita per ideali sempre attuali.

  2. Sergio maccagno Says: Marzo 19, 2016 at 7:48 pm

    NON SARA’OPPORTUNO DARE ADEGUATA RISONANZA SU ORGANI DI STAMPA AL VOSTRO ARTICOLO?

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